“Quando dopo anni tornò a Firenze, in piazza Santa Croce, ci regalò una serata di pura magia – ha scritto su di lui Matteo Renzi su Twitter – Addio alla poesia di Leonard #Cohen”. Unartista unico, di quelli che senza apparire, in punta di piedi, hanno lasciato il segno per una produzione discografica e poetica – di immenso valore culturale, per musica e liriche. Ed oggi, ad 82 anni ci ha lasciato Leonard Cohen”E’ con profondo dolore che diamo la notizia della morte del leggendario poeta, cantautore e artista Leonard Cohen scrive il suo staff attraverso un post su Fb – Abbiamo perso uno dei visionari più prolifici e rispettati”. Nato a Montréal il 21 settembre 1934, Cohen esordì nella musica dopo aver pubblicato diverse raccolte di poesie e romanzi. Tanti i temi esplorati nelle sue opere, dalla religione alla sessualità, passando per l’isolamento dell’individuo. A decretarne il successo internazionale, nel 1966, fu ’Suzanne’, tra i suoi brani più noti e apprezzati dal grande pubblico, anche se molti lo ricordano per la malinconica ’Hallelujah’, resa ancor più celebre dalle molteplici cover, tra cui quella di Jeff Buckley, Bon Jovi, Bob Dylan (che la eseguì in molti concerti senza mai pubblicarla), e John Cale. Dal 1970 Cohen si è avvicinato al buddismo e nel 1996 ne è stato ordinato monaco, passando parte degli anni novanta nel monastero buddhista di Mount Baldy, in California, con il nome di Jikan (Silenzioso), senza per questo rinnegare il suo ebraismo. Tuttavia, egli si considera ancora ebreo: “Non sto cercando una nuova religione. Sono molto felice con la vecchia, con l’ebraismo”. Ed è proprio in in ’Hallelujah’ che si evidenzia la matrice culturale ebraica di Cohen (suo padre era polacco e sua madre lituana, entrambi ebrei, immigrati in Canada), come anche in ’Story of Isaac’ e in ’Who by Fire’, le cui parole e la melodia rievocano il ’Unetaneh Tokef’, una poesia liturgica dell’XI secolo su Rosh Hashana e Yom Kippur. ’Hallelujah’ che inizia evocando il biblico re David, mentre compone un brano per “il piacere del Signore”, e prosegue con i riferimenti a Betsabea e Sansone. Vincitore di numerosi premi e onorificenze, Cohen è stato inserito nella Rock and Roll Hall of Fame, nella Canadian Songwriters Hall of Fame e nella Canadian Music Hall of Fame. Nel 2011, ricevette il Premio Principe delle Asturie per la letteratura. Cohen ha avuto due figli, Adam, anch’egli cantautore, e Lorca, entrambi da una relazione con l’artista Suzanne Elrod; ha inoltre avuto una lunga relazione sentimentale con l’attrice Rebecca De Mornay. Da segnalare anche I brani ’Famous Blue Raincoat’, ’The Partisan’, ’Bird on the Wire’, ’Waiting for the Miracle’ e ’Sisters of Mercy’. Tra i suoi album più celebri spiccano ’Songs of Leonard Cohen’ (1967), ’Songs from a room’ (1969) e ’Death of a ladies’ man’ (1977) e ’I’m your man’ (1988). La cerimonia funebre, ha fatto sapere il suo staff, si terrà a Los Angeles in una data ancora da definire. La famiglia ha chiesto di rispettare la privacy in questo momento di dolore.